Il 1 luglio 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 152 il decreto attuativo del MiSE sul “Voucher per l’Innovation Manager”relativo al decreto ministeriale del 7 maggio 2019.
Il decreto ha l’obiettivo di sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti d’impresa, presenti su tutto il territorio nazionale attraverso il profilo dell’Innovation Manager, ossia un consulente esperto che possa sostenere le PMI che ne faranno richiesta nella trasformazione digitale.
Ambiti di intervento
Questa figura potrà agire in questi ambiti:
- big data e analisi dei dati;
- cloud, fog e quantum computing;
- cyber security;
- integrazione delle tecnologie nei processi aziendali, anche e con particolare riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
- simulazione e sistemi cyber-fisici;
- prototipazione rapida;
- sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR);
- robotica avanzata e collaborativa;
- interfaccia uomo-macchina (HMI);
- manifattura additiva e stampa tridimensionale;
- internet delle cose e delle macchine (IoT, IIoT…);
- integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
- programmi di digital marketing, quali processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi (c.d. “branding”) e sviluppo commerciale verso mercati;
- programmi di open innovation.
Quindi si considerano non solo le c.d. tecnologie abilitanti ma anche incarichi manageriali che possono inoltre indirizzare e supportare i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
È espressamente prevista l’esclusione di servizi di consulenza specialistica relativi ad ordinarie attività amministrative, aziendali o commerciali, tra cui servizi di consulenza in materia fiscale, contabile, legale, di promozione commerciale o pubblicitaria.
Dotazione economica
La dotazione della legge di Bilancio per il 2019 vale 25 milioni di euro e per il 2020 e 2021 vale altri 50 milioni di euro per un totale di 75 milioni di euro che costituiscono i contributi a fondo perduto dedicati a pagare le consulenze specialistiche per l’innovazione.
La legge di Bilancio
Il contributo per le micro e piccole imprese è stato stabilito come pari al 50% dei costi sostenuti nel corso del periodo di imposta, entro il limite di 40mila euro.
Per le medie imprese il contributo vale il 30%, con tetto a 25mila euro.
In caso di adesione a un contratto di rete, il contributo è del 50%, con limite a 80mila euro.
Albo/Elenco degli Innovation Manager?
I contributi sono legati alla stipula di di un contratto di consulenza tra l’impresa e la società di consulenza o il manager, scelti da “un elenco istituito con apposito decreto del ministro dello Sviluppo economico”.
Questo elenco non è stato tuttavia ancora definito ancorché a gennaio si riportasse che “Entro 90 giorni da oggi il MISE, con apposito Decreto, dovrà stabilire i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità per la concessione dei contributi e l’istituzione dell’elenco delle società e dei professionisti dal quale selezionare il “Voucher (Innovation) Manager”, quindi l’elenco era atteso entro lo scorso aprile.
Vincoli
Viene richiamato il fatto che ogni manager potrà stipulare, nel corso di ogni anno solare, un solo contratto di consulenza come Innovation Manager.
Si conferma che anche i competence center e i centri di trasferimento tecnologico saranno abilitati a fornire gli Innovation Manager alle aziende.
Inoltre le società (es. le società di consulenza) che vogliano fornire i manager potranno fornire non più di dieci nomi per l’elenco da cui le imprese potranno attingere, dopo l’accredito dei manager all’opportuno elenco.
Per quanto riguarda l’impresa, condizione necessaria per la fruizione del beneficio è la sottoscrizione di un contratto di servizio di consulenza tra le imprese o le reti di imprese beneficiarie e una società di consulenza o un manager qualificato iscritto nell’elenco di durata non inferiore a nove mesi: il contratto deve prevedere contenuto, finalità e modalità organizzative.
La sottoscrizione del contratto deve inoltre essere successiva alla data di presentazione della domanda di ammissione al contributo, in coerenza con la finalità incentivante della misura.
Il Decreto attuativo ha inoltre introdotto un ulteriore limite di ammissibilità di una sola domanda di contributo per ciascuna impresa e ciascuna rete lungo tutta la durata dell’agevolazione: solo in caso di mancato accoglimento della domanda sul 2019 è possibile ripresentare una domanda per il 2020.
Altri provvedimenti da approvare
Con successivi provvedimenti, il Mise fornirà indicazioni sulle modalità e i termini per l’iscrizione all’elenco dei manager abilitati a fornire le consulenze, e per la presentazione delle domande di agevolazione da parte delle PMI e delle reti d’impresa.
Considerazioni sulle tempistiche
Considerando i tempi tecnici e politici per la definizione degli ulteriori decreti, la loro pubblicazioni, le tempistiche per l’attivazione delle varie piattaforme digitali politici, probabilmente l’iter si concluderà negli ultimi 3 o 4 mesi dell’anno, per cui riteniamo che lo strumento degli esperti dell’innovazione al servizio delle aziende andrà compiutamente a regime nel 2020.
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