Transizione 5.0: nuove FAQ dell’8 Ottobre sul sito MIMIT

L’8 ottobre 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha pubblicato un aggiornamento alle FAQ relative al Piano Transizione 5.0, una misura che offre un credito d’imposta per progetti di innovazione avviati dal 1° gennaio 2024 e completati entro il 31 dicembre 2025. Questo articolo esplorerà le novità emerse, evidenziando perché le FAQ non sono più disponibili sul sito del GSE e analizzando i contenuti delle nuove FAQ.


Importanza delle FAQ

Le FAQ, acronimo di Frequently Asked Questions (domande frequenti), raccolgono i quesiti più comuni delle aziende su come aderire al Piano Transizione 5.0. Si trovano sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e vengono aggiornate periodicamente. Sono uno strumento di comunicazione flessibile ed essenziale perché forniscono risposte ufficiali e dettagliate che aiutano le imprese a evitare errori e a comprendere meglio le modalità di richiesta dei contributi previsti dal piano.


Perché le FAQ non sono più sul sito del GSE

Le FAQ precedentemente pubblicate sul sito del GSE hanno creato confusione tra gli utenti, poiché le informazioni erano sparse su diverse piattaforme. Con l’aggiornamento dell’8 ottobre, il MIMIT ha deciso di centralizzare tutte le informazioni relative al Piano Transizione 5.0 sul proprio sito ufficiale per garantire una comunicazione più chiara e diretta. Questo cambiamento, unito al fatto che ora è possibile scaricare direttamente le FAQ in formato PDF, mira a semplificare l’accesso alle informazioni e a ridurre la possibilità di malintesi riguardo ai requisiti e alle procedure per accedere agli incentivi.

 

Contenuto delle nuove FAQ

  1. Certificazione ex ante

Una delle principali novità riguarda la certificazione ex ante, che ora definisce i beni protagonisti del progetto di investimento. È stato chiarito che le modifiche ai beni possono essere effettuate, ma devono essere riportate nella certificazione conclusiva. Tuttavia, non è possibile cambiare il numero e la tipologia dei beni strumentali 4.0 o legati alla produzione di energia.

In passato, non era chiaro se tali modifiche fossero ammissibili e come dovessero essere documentate. 

Adesso, è evidente che, pur potendo apportare cambiamenti, le aziende devono seguire una procedura rigorosa per garantire la trasparenza e la validità delle loro richieste di credito d’imposta.

  1. Spese per attività di formazione

Le spese per attività di formazione finalizzate all’acquisizione di competenze nelle tecnologie rilevanti possono ora essere agevolate fino al 10% dell’importo degli investimenti, con un limite massimo di 300 mila euro.

Precedentemente, non era chiaro se le spese per la formazione fossero coperte dall’incentivo, il che poteva scoraggiare le aziende dall’investire in competenze necessarie per l’innovazione. 

Ora, questo chiarimento incoraggia le imprese a investire non solo in tecnologia, ma anche nel capitale umano.

  1. Esclusioni degli investimenti

Le FAQ confermano le esclusioni già previste per la misura Transizione 4.0, come veicoli e beni con aliquota di ammortamento inferiore al 6,5%.

In precedenza, c’era confusione su quali beni potessero o meno beneficiare dell’incentivo. Inoltre, è stata eliminata la necessità di considerare l’intera struttura produttiva per il calcolo del risparmio energetico, limitando il confronto solo ai consumi di energia elettrica. 

Questo cambiamento semplifica il processo di valutazione per le aziende, rendendo più facile dimostrare i benefici energetici dei loro investimenti.

  1. Interconnessione dei beni

È stata chiarita la questione dell’interconnessione dei beni strumentali: questa deve essere realizzata entro il termine previsto per la comunicazione di completamento del progetto di innovazione.

In passato, non era chiaro se il completamento dell’investimento fosse condizionato dalla realizzazione dell’interconnessione. 

Adesso, è evidente che l’interconnessione è importante, ma non deve necessariamente essere completata prima della scadenza finale per il progetto, purché sia adeguatamente documentata.

  1. Procedura per interventi già completati

Se un intervento è già stato completato, le aziende devono comunque procedere con la comunicazione ex ante, indicando che l’intervento è già stato realizzato.

Prima, non era chiaro come gestire gli investimenti già conclusi in relazione alla richiesta di credito d’imposta. 

Ora, il processo è stato semplificato: una volta confermata la prenotazione del credito d’imposta, le aziende possono inviare direttamente la comunicazione ex post senza passare per fasi intermedie.

  1. Calcolo del risparmio energetico

Il risparmio energetico deve essere certificato attraverso comunicazioni ex ante e ex post che attestino il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto di innovazione.

In precedenza, non era chiaro come dovesse avvenire questa certificazione e quali documenti fossero necessari. 

Con questo aggiornamento, le aziende hanno ora una guida chiara su come dimostrare l’efficacia degli investimenti effettuati, facilitando così l’accesso agli incentivi.


Rivolgiti agli esperti per avere una marcia in più

Le FAQ dell’8 ottobre 2024 chiariscono diversi aspetti critici del Piano Transizione 5.0, offrendo risposte dettagliate che facilitano l’accesso ai finanziamenti per la trasformazione energetica e digitale delle imprese italiane.

Grazie all’esperienza di Innovation Machine e alla capacità di monitorare costantemente le normative, le imprese possono affrontare l’intero processo decisionale con maggiore sicurezza, dall’individuazione dei beni ammissibili alla gestione delle comunicazioni ex ante ed ex post.

La nostra consulenza strategica non si limita solo all’interpretazione delle normative, ma si estende alla pianificazione di percorsi di innovazione sostenibile, rendendo più facile per le aziende bilanciare gli obiettivi di crescita con quelli di sostenibilità e competitività.

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Tra i nostri servizi forniamo la consulenza per:

  • Valutazione preventiva degli investimenti per l’applicabilità dell’agevolazione Transizione 4.0 e Transizione 5.0;
  • Interlocuzione tecnica con le società esterne fornitrici dei beni e dei servizi;
  • Definizione di un percorso di sviluppo per creare il corretto ambiente di fabbrica per la fruizione dei benefici aggiuntivi a quelli destinati esclusivamente ai beni strumentali (es. integrazioni software; Formazione);
  • Redazione di Perizia (Asseverata o Giurata);
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  • Valutazione del mantenimento dei requisiti per beni già periziati (“Audit 4.0”).

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