Regolarizzazione della Comunicazione Preventiva 4.0: condizioni e procedura.

Il Piano Nazionale Transizione 4.0, nel suo percorso evolutivo, ha introdotto nuovi requisiti documentali per le imprese italiane impegnate nella trasformazione digitale.

In particolare, il DL 39 del 29 marzo 2024 ha reso obbligatoria la presentazione di una comunicazione preventiva. Questa novità ha sollevato questioni su come gestire eventuali errori formali o omissioni in tale comunicazione, per consentire alle aziende di regolarizzare la propria posizione senza perdere l’accesso ai benefici 4.0.

Questo approfondimento si basa sull’analisi condotta da Marco Belardi, Direttore Tecnico della Business Unit Transizione 4.0/5.0 presso il Polo Tecnologico Alto Adriatico di Pordenone e esperto nazionale di innovazione e digitalizzazione legata alla transizione industriale, in questo articolo.

 

Quadro Normativo della Comunicazione Preventiva

L’obbligo di comunicazione preventiva, disciplinato dal succitato DL 39 del 29 marzo 2024 relativo agli investimenti in beni materiali e immateriali 4.0, richiede alle aziende di informare il MISE della loro intenzione di usufruire delle agevolazioni fiscali prima di procedere con la messa in funzione del bene. La sua obbligatorietà si è fatta necessaria in quanto funge da elemento di tracciabilità e trasparenza nei confronti delle autorità fiscali, certificando l’intenzione dell’azienda di accedere ai benefici.

 

Perché regolarizzare la comunicazione preventiva 

L’omissione della comunicazione o la sua trasmissione con informazioni incomplete può avere gravi conseguenze, tra cui la perdita del credito d’imposta o di altri incentivi previsti.

Tuttavia, nonostante l’assenza di indicazioni specifiche nella normativa, l’Agenzia delle Entrate ha previsto la possibilità di sanare tali omissioni riportandosi a una circolare del 2012 che trattava fattispecie analoghe.

La possibilità di regolarizzazione si basa infatti su due documenti chiave:

  1. La Circolare n. 38/E del 2012
  2. La Risoluzione n. 19/E del 2024, che tratta specificamente il tema della Comunicazione preventiva per i crediti 4.0

Entrambi questi documenti confermano la possibilità di ravvedimento, purché vengano soddisfatte determinate condizioni.

 

Condizioni per la Regolarizzazione

  1. Rispetto dei requisiti sostanziali: l’investimento deve essere effettivamente collegato agli obiettivi del Piano Transizione 4.0.
  2. Rispetto dei termini: la regolarizzazione deve avvenire entro il termine della prima dichiarazione utile, che per molti investimenti sarà il 31 ottobre 2024.
  3. Pagamento della sanzione: riconducendosi alla linea sanzionatoria prevista dalla remissione in bonis nell’art. 2 del D.L. n. 16/2012, viene richiesto il pagamento di una sanzione forfettaria di € 250, da effettuarsi tramite F24 utilizzando il codice tributo 8114.

 

Procedura di Regolarizzazione

Nel caso in cui un’azienda riscontri un’omissione o un errore nella comunicazione preventiva, deve seguire questi passaggi:

  1. Verifica tempestiva della documentazione inviata, per identificare con precisione l’eventuale mancanza o errore.
  2. Procedere con il pagamento della sanzione forfettaria di € 250.
  3. Presentare una rettifica della comunicazione al MIMIT, specificando in dettaglio le informazioni corrette o mancanti.

Data la delicatezza della procedura di regolarizzazione, si consiglia vivamente di procedere con il supporto di consulenti esperti per gestire al meglio la rettifica e assicurarsi di rispettare tutte le scadenze previste.

 

Retroattività della Norma

Un aspetto importante da considerare riguarda gli investimenti effettuati prima dell’introduzione dell’obbligo di comunicazione preventiva. Il DL 39/2024 prevede l’applicazione retroattiva della norma, consentendo di accedere alla procedura di regolarizzazione anche per coloro che, in assenza di disposizioni normative precedenti, non avevano l’obbligo di trasmettere la comunicazione preventiva.

 

La corretta gestione della Comunicazione Preventiva

La corretta gestione della comunicazione preventiva è di fondamentale importanza per evitare la revoca dei benefici previsti dal Piano Transizione 4.0. In questo contesto complesso e in continua evoluzione, l’assistenza di professionisti specializzati in innovazione e relative agevolazioni diventa essenziale per assicurare che le imprese possano sfruttare al meglio gli incentivi previsti.

La collaborazione con enti specializzati come INNOVATION MACHINE offre alle aziende l’opportunità di beneficiare dell’esperienza consolidata di Innovation Manager certificati. Questi professionisti lavorano quotidianamente per supportare le aziende italiane nel loro percorso di trasformazione digitale, garantendo una gestione ottimale delle comunicazioni e delle procedure necessarie per accedere ai benefici del Piano Transizione 4.0.

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  • Valutazione preventiva degli investimenti per l’applicabilità dell’agevolazione;
  • Interlocuzione tecnica con le società esterne fornitrici dei beni e dei servizi;
  • Definizione di un percorso di sviluppo per creare il corretto ambiente di fabbrica per la fruizione dei benefici aggiuntivi a quelli destinati esclusivamente ai beni strumentali (es. integrazioni software; Formazione 4.0);
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  • Supporto per la redazione della Comunicazione al MISE (per fini statistici) degli investimenti effettuati (dalla Legge 160/19 in poi)
  • Valutazione del mantenimento dei requisiti per beni già periziati (“Audit 4.0”).

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