Entrambe le manovre andranno a prorogare i termini di consegna dei beni ordinati nel 2022: cosa buona e giusta, se non fosse che la proroga è stata disposta su date diverse.
La prenotazione degli investimenti su beni strumentali
Facciamo un passo indietro: ci stiamo riferendo a tutti gli investimenti su beni strumentali materiali o immateriali, che le aziende hanno prenotato entro il 31/12 .
Il vantaggio legato alla “prenotazione” risiede nella possibilità di riservarsi, fino al 30 giugno dell’anno successivo, un beneficio parificato a quello riservato ai beni acquistati nell’anno in corso. Ricordiamo che bloccare le aliquote al 2022 è particolarmente interessante, in quanto nel 2023 queste subiranno una notevole contrazione, andando anche a sparire nel caso dei beni ordinari non 4.0.
Perché l’esigenza di una proroga è così sentita?
La proroga dei termini per il perfezionamento dell’investimento, originariamente prevista al 30 giugno 2023, si è resa necessaria in ragione della difficoltà di approvvigionamento generalizzata che si sta riscontrando sui mercati.
Il mutato contesto internazionale ha avuto effetti notevoli sulla produzione: i conflitti in aree strategiche, la crisi energetica, la scarsità di alcune materie prime, sono tutti elementi che hanno contribuito all’alterazione dei flussi di commercio internazionale.
In una fase così perturbata, è presumibile che non sarà possibile rispettare i normali tempi di approvvigionamento. Le aziende potrebbero vedersi, a causa del maggior tempo necessario alla consegna del bene, il beneficio ridotto o addirittura non riconosciuto.
Cosa è accaduto?
Ieri, 21 dicembre 2022, il Governo introduce nel Decreto Milleproroghe la possibilità di perfezionare gli investimenti prenotati nel 2022 fino al 31 dicembre 2023.
Due giorni fa, 20 dicembre, la Commissione ha approvato un emendamento bipartisan alla Legge di Bilancio che consente la consegna dei beni fino al 30 settembre 2023.
La questione si fa complicata: quale delle due disposizioni prevarrà sull’altra? Dipende da quale sarà la manovra che verrà emanata per prima.
Vedendo disattese le nostre aspettative di razionalizzazione legislativa, ci troveremo probabilmente ad assistere all’ennesima danza delle scadenze.
- Emanazione del decreto Milleproroghe: scadenza prorogata al 31 dicembre;
- Successiva emanazione Legge di Bilancio che sovrascriverà il testo: scadenza riportata al 30 settembre;
- Conversione in legge del decreto Milleproroghe a 60 gg dall’emanazione: scadenza nuovamente prorogata al 31 dicembre.
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