Il c.d. “Decreto aiuti” (per esteso “Decreto-legge recante misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi Ucraina”) approvato il 2 maggio 2022 dal Consiglio dei Ministri, interviene su diversi temi.
Tra questi, quelli che insistono sulle agevolazioni previste dal piano Transizione 4.0 sono rappresentati dal credito di imposta per investimenti in Beni Immateriali 4.0 (Allegato B, Legge 232/2016 e ss.mm.ii.) e per Formazione 4.0.
Al momento si tratta di misure non in vigore, per cui si attende la pubblicazione del decreto-legge in Gazzetta Ufficiale, sulle quali è arrivata comunque la conferma da Palazzo Chigi.
CREDITO DI IMPOSTA AL 50% PER I BENI IMMATERIALI
L’aliquota del credito d’imposta per i beni immateriali 4.0 (Allegato B) previsto dalla previsto dalla Legge di Bilancio 2022, intende essere aumentata dal 20 al 50%.
Ciò fino al fino 31 dicembre 2022 e con la possibilità di mantenere valida l’aliquota al 2023 con consegna dei beni entro il 30 giugno 2023 effettuando il pagamento in acconto pari ad almeno al 20% del valore dei beni.
CREDITO DI IMPOSTA PER FORMAZIONE 4.0
Il decreto intende aumentare dal 50 al 70%, per le piccole imprese, e dal 40 al 50%, per le medie imprese, le aliquote del credito d’imposta previsto dalla Legge di Bilancio 2022 per le spese di formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze tecnologiche ossia la cosiddetta Formazione 4.0.
ALCUNE NOSTRE CONSIDERAZIONI
Agevolazioni software
Accogliamo come un segno positivo il fatto che siano state aumentate le aliquote di agevolazione per i beni immateriali.
Infatti, in considerazione del fatto che il software e le varie piattaforme correlate agli investimenti in Industria 4.0 abbiano assunto una rilevanza fondamentale per l’implementazione stessa del paradigma 4.0, ci appariva in controtendenza la scelta del legislatore di decrementare via via le agevolazioni previste per gli investimenti immateriali.
A livello industriale il software è onnidirezionale e si sviluppa a livello orizzontale e verticale, considerando anche che una delle tecnologie abilitanti è appunto la “Horizontal & Vertical Integration”.
I moderni software aziendali e industriali possono interconnettere e integrare, due parole fondamentali in tutto quello che attiene al soddisfacimento dei requisiti di legge per la fruizione delle agevolazioni previste da Industria/Impresa/Transizione 4.0, i vari ambiti applicativi aziendali come i sistemi di progettazione, la produzione, la logistica e l’automazione, o come i CRM, i sistemi gestionali, gli ERP e così via.
Questo anche in considerazione della cosiddetta piramide dell’automazione (o dell’informazione) che può essere declinata e dettagliata in 3, 4 o più livelli, che rappresenta un riferimento fondamentale e di cui dovrebbe essere verificata e attivata una presenza pervasiva nei sistemi informativi dell’azienda per supportarla nell’evoluzione del proprio processo e renderle maggiormente produttiva, competitiva, flessibile, efficace, efficiente e portarla anche allo sviluppo di possibili nuovi modelli di business (p.es. la c.d. “servitizzazione”).
Dal punto di vista pratico, una delle maggiori differenze tra la terza e la quarta rivoluzione industriale è stata quella di considerare la raccolta dei dati, la loro trasmissione, la loro condivisione e analisi come punto fondamentale di valore per il miglioramento dei processi.
Infatti, se dal punto di vista dell’automazione, della capacità computazionali e dell’intelligenza a bordo macchina, al netto di miglioramenti che sono comunque stati operati con l’avanzare della tecnologia, è sotto il profilo delle possibilità offerte dai software e dalle piattaforme di elaborazione dei dati che si è percepito un forte aumento delle possibilità offerte dalla valorizzazione dei dati di processo.
A fronte di un’importanza così marcata della componente software rimane appunto il fatto che le aliquote di agevolazione sui beni immateriali siano sempre state piuttosto ridotte rispetto alle corrispettive sui beni materiali, forse perché un software rimane perlopiù intangibile rispetto alla materialità di un macchinario che risulta per questo più facilmente individuabile e verificabile.
Inoltre i software e le piattaforme oggetto di agevolazione sono rimasti quelli afferenti all’ambito della progettazione e della produzione, mentre un’integrazione spinta verso il vertice della piramide, quindi sistemi gestionali e ERP, avrebbero supportato maggiormente le aziende per digitalizzare completamente l’intera catena del valore aziendale, dalla produzione fino alla gestione del rapporto con il cliente.
Auspichiamo pertanto che anche le aliquote di agevolazione per le prossime annualità vengano riviste e mantenute a questo livello, piuttosto che farle riprecipitare poi al 15% e 10% come previsto dalla legge per il 2024 e 2025.
Formazione 4.0
Anche in questo caso l’innalzamento dell’aliquota di agevolazione è importante anche per riportare l’attenzione delle imprese sulla misura.
Tuttavia la misura incentivante sulla formazione al momento continuerà a essere operativo solo fino al 2022.
Nella nostra esperienza non è stato finora infrequente il presentarsi di un’innovazione del processo produttivo rappresentata da investimenti in macchinari cui non ha fatto da contraltare l’investimento in formazione del personale addetto all’utilizzo dei macchinari stessi.
In questo modo si è limitato il ritorno dell’investimento e l’evoluzione dell’operatività del processo. In taluni casi l’investimento ha anzi rappresentato un gravame risolto con successivi interventi, una volta presa coscienza della distonia rappresentata da un macchinario evoluto, integrato nel processo produttivo, governato però da un operatore non formato e non più all’altezza del mutato contesto produttivo.
La formazione è strettamente indispensabile allo sviluppo delle aziende e all’acquisizione di nuove competenze per un miglioramento eterogeneo e senza lacune nel delinearsi del rinnovato processo produttivo aziendale, in senso lato.
Su questi 2 punti sarebbe importante una presa di coscienza del legislatore e una correzione e integrazione delle opportunità agevolative nei confronti delle aziende e una loro estensione anche alle successive annualità contemplate dalla Legge di bilancio 2022.
Tra i nostri servizi forniamo la consulenza per lo sviluppo di progetti di digitalizzazione e innovazione oltre che una serie di attività funzionali all’ottenimento delle agevolazioni previste dal piano Transizione 4.0 e dai vari bandi regionali, nazionali ed europei.
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