Qui di seguito un riassunto di alcuni punti della nuova Legge di Bilancio di particolare interesse per le PMI:
Iperammortamento
Con la nuova Legge di Bilancio (Legge n. 145 del 30 dicembre 2018) il Governo ha esteso il Piano Nazionale Industria 4.0 avviato nel 2017 prorogando, con qualche aggiustamento, gli incentivi fiscali per l’acquisto di determinati beni strumentali da parte delle aziende nel periodo 2019-2021.
È stato confermato il cosiddetto iperammortamento secondo i meccanismi già consolidati con la variante che ora la sua intensità viene suddivisa per scaglioni di costo di acquisto del bene materiale mentre invece scompare il c.d. superammortamento che nel precedente piano era già stato oggetto in un leggerissimo ridimensionamento passando dal 140% al 130% ed ora sparendo del tutto.
Vediamo quali sono gli scaglioni di percentuale di iperammortamento:
- 270% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 200% per gli investimenti fra 2,5 e 10 milioni di euro;
- 150% fra i 10 e i 20 milioni di euro;
- oltre i 20 milioni di euro, non è previsto incentivo;
- 140% per chi compra “strumenti 4.0” previsti dalla legge 232/2016 ossia determinati software assimilando i canoni di servizi in cloud-computing all’acquisto di software.
Qui potete trovare una pagina con
il calcolo del maggior risparmio dovuto all’iperammortamento.
Credito d’imposta per Formazione 4.0
Su pressione delle associazioni di categoria, p.es. Confindustria, è stato prorogato anche il credito di imposta per gli investimenti in formazione nelle aziende (massimo 300 mila euro per le PMI e 200 mila per le grandi imprese, con un fondo di 250 milioni di euro pubblici).
Innovation Manager (Voucher Manager)
In arrivo anche i voucher a incentivo per chi acquista consulenze in ambito 4.0: il cosiddetto “innovation manager impresa 4.0”.
Per le Piccole Imprese si prevede un voucher annuale di 40.000 euro per 2019 e 2020 (periodo imposta) rimborsabile a fondo perduto sino al 50% dei costi sostenuti per acquisire prestazioni consulenziali di natura specialistica che siano funzionali alla messa in atto dei processi di trasformazione tecnologica e digitale che utilizzano le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.
Sono compresi anche i progetti di ammodernamento degli asset gestionali e organizzativi dell’impresa, e in ultimo sono compresi anche gli interventi per l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Le Medie Imprese si vedono però decurtare questo incentivo sia nella soglia degli investimenti (25.000 euro) e nell’aliquota del rimborso che passa al 30%. Lo stesso incentivo sale a 80.000 euro con l’aliquota del rimborso al 50% per le aziende che si costituiscono ex lege in Reti d’impresa con un aggravio delle procedure burocratiche autorizzative della spesa da sostenere.
L’impianto della Legge di Bilancio originaria viene quindi mantenuto, si restringe il campo dei destinatari alle sole PMI e si estende l’oggetto dell’intervento che riguarda progetti tecnologici, gestionali, organizzativi e di finanza aziendale. La Legge, nella sua versione definitiva, conferma l’istituzione del supporto da parte di un Innovation Manager, rinominato nella Legge “Voucher Manager”.
ELENCHI DEI MANAGER
Si ritiene necessario istituire un “Elenco”, che disciplini questo supporto consulenziale alle PMI. In particolare, l’azienda potrà sottoscrivere il contratto di consulenza con società o manager in possesso di adeguati requisiti di qualificazione e iscritti in un apposito “elenco” che al momento però ancora non esiste.
Entro 90 giorni da oggi il MISE, con apposito Decreto, dovrà stabilire i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità per la concessione dei contributi e l’istituzione dell’elenco delle società e dei professionisti dal quale selezionare il “Voucher (Innovation) Manager”.
Riferimenti normativi
I riferimenti sono contenuti negli Articoli 60, 61, 62, 63, 64 e 65 che riprendono ed estendono le disposizioni dell’Articolo 1, comma 9 della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016 per quanto riguarda quindi la lista dei beni strumentali agevolabili (Allegato A ed Allegato B).
Un’estensione importante è quella introdotta dall’Articolo 229 che sancisce che “La disciplina di cui all’articolo 1, comma 10, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, si interpreta nel senso che si considerano agevolabili anche i costi sostenuti a titolo di canone per l’accesso, mediante soluzioni di cloudcomputing, a beni immateriali di cui all’allegato B della medesima legge, limitatamente alla quota del canone di competenza del singolo periodo d’imposta di vigenza della disciplina agevolativa.” Ossia sono agevolabili anche i servizi software in cloud computing, non solo quelli acquistati ed installati presso l’azienda.
L’articolo 19 comma 23 della Legge di Bilancio 2019 prevede 25 milioni per gli anni 2019, 2020 e 2021.
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